Il Mantegna e la sindrome di Down

undefined

CoorDown contro Gardaland

Hai la sindrome di Down? Non sali sulla giostra!

Dopo l’ennesimo episodio di discriminazione a Gardaland il CoorDown annuncia battaglia legalE

Trattative interrotte sulla questione degli accessi negati ad alcune attrazioni alle persone con sindrome di Down. Fallita la mediazione con la direzione del parco, il CoorDown annuncia iniziative legali a tutti i livelli, compresa la possibilità di una Class Action.

Mobilitazione sul tema dell’inclusione scolastica

Prosegue la SENSIBILIZZAZIONE del CoorDown sul tema dell'inclusione scolastica

L'Assemblea Nazionale delle associazioni aderenti al CoorDown aveva deliberato di avviare una serie di azioni per una concreta sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni.

Con la campagna di comunicazione della Giornata Nazionale saranno attuate alcune azioni collaterali tra cui:

 

Comunicato Stampa INPS 30 luglio 2010

 

Comunicato Stampa Roma, 30 luglio 2010

 

I DISABILI ANCORA UNA VOLTA MESSI IN DIFFICOLTA’ DALLA BUROCRAZIA

L’INPS concede solo 15 giorni – nonostante i disagi dei mesi estivi- per produrre tutta la documentazione che attesti lo stato di invalidità.

La manovra finanziaria (decreto-legge n.78 del 31 maggio 2010) ha stabilito di aumentare i controlli per individuare i falsi invalidi: un’azione concreta e utile che il CoorDown – Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down non può che appoggiare pienamente.

Peccato però che, anche questa volta, la burocrazia e gli istituti preposti, con la consueta cecità e una totale mancanza di buon senso, non tengano minimamente conto dei tempi e degli impegni delle persone e, nel caso specifico, delle difficoltà oggettive che le persone diversamente abili sono costrette ad affrontare quotidianamente.

Tempo di retromarce: e sui bambini con disabilità sono sempre assai gradite


Da WWW. SUPERANDO.IT
Dunque la Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia - dopo le pressioni dell'opposizione
e la mobilitazione di numerose associazioni che si occupano dei diritti delle persone con
disabilità - ha fatto marcia indietro, eliminando quella norma secondo la quale agli
interventi e ai servizi del sistema integrato avevano diritto di accedere solo i cittadini
comunitari residenti in Regione da almeno trentasei mesi. In particolare il fatto era stato
denunciato da una famiglia di Pordenone, di origine egiziana, che si era vista negare
l'assistenza al proprio figlio minore con sindrome di Down. Una vittoria della ragione e
un ulteriore importante segnale - in questa "calda" estate del 2010 - che uniti si può anche
vincere contro proposte inique e discriminatorie