MONGOLI IN MONGOLFIERA: QUEL TITOLO CHE PROVOCA LO SDEGNO DI ASSOCIAZIONI E GENITORI

CoorDown si unisce al coro di sdegno di diverse associazioni nel condannare il titolo “Mongoli in mongolfiera a fuoco dopo l’atterraggio sui cavi dell’alta tensione” usato qualche giorno fa dal quotidiano “La voce di Mantova” e pubblicato anche sulle locandine promozionali esposte davanti alle edicole, in occasione della disavventura capitata a un gruppo di cittadini tedeschi durante un giro in mongolfiera.

 

Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio in cui la parola “mongoloide” viene usata con chiari intenti dispregiativi e le persone con sindrome di Down, i genitori e le associazioni, che tutti i giorni lottano per il riconoscimento dei diritti e per l’abbattimento delle barriere culturali, si sentono gravemente offesi.

 

Non è purtroppo la prima volta che accade un episodio del genere. Abbiamo sentito questo termine in diretta televisiva nel corso di talk-show e programmi televisivi molto seguiti, l’abbiamo di recente sentito pronunciare anche da un vicequestore della Polizia di Stato che poi ha espresso le sue scuse. Ma questa volta l’episodio ci sembra ancora più grave perché coinvolge un quotidiano, dunque un organo di informazione che non dovrebbe agire sull’onda di una spinta emotiva incontrollata, ma che al contrario dovrebbe ponderare con attenzione contenuti e titoli in sede di redazione.

 

L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia farà le opportune valutazioni e deciderà se prendere provvedimenti disciplinari. Il CoorDown, che molti anni tutela e promuove i diritti delle persone con sindrome di Down, auspica da parte sua che questo ennesimo episodio negativo venga usato per dare spazio a un confronto pubblico sul linguaggio, strumento fondamentale per abbattere stereotipi e luoghi comuni.

 

«Oltre alle scuse del direttore del giornale – afferma Sergio Silvestre, Presidente Nazionale di CoorDown – le pagine de “La voce di Mantova” dovrebbero ospitare una campagna di comunicazione sociale sul tema della disabilità o magari articoli e approfondimenti che contribuiscano a diffondere tra i suoi lettori un linguaggio appropriato, corretto e rispettoso. Crediamo che le parole siano molto importanti perché rappresentano l’alfabeto della nostra cultura. Da lì si deve partire. CoorDown, dal canto suo, si rende disponibile a mettere a disposizione della redazione del quotidiano le proprie competenze per contribuire a diffondere una cultura del rispetto della diversità».