Cancellazione Osservatorio Volontariato

 

L’Osservatorio del volontariato, istituito dalla Legge quadro n. 266/91 ha rappresentato, nei venti anni di attuazione della Legge, uno strumento fondamentale di interlocuzione sistematica fra il volontariato organizzato e le istituzioni governative. La sua cancellazione – per altro mai discussa col volontariato italiano – rappresenta un fortissimo impoverimento degli spazi di esercizio della democrazia partecipativa.

L’Osservatorio non comportava alcun onere per le finanze pubbliche e, dunque, risulta incomprensibile la scelta del Governo. L’effetto vero che si produce è il ridimensionamento delle possibilità di esercizio della funzione politica del volontariato, di cui, evidentemente, si preferisce considerare solo il ruolo di supplenza delle responsabilità pubbliche, ritenuto particolarmente utile in questo tempo di tagli ai servizi sociali. In questo frangente, invece, la Convol intende ricordare a tutti che “Il volontariato è responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza solidale in quanto si impegna per rimuovere le cause delle diseguaglianze economiche, culturali, sociali, religiose e politiche e concorre all’allargamento, tutela e fruizione dei beni comuni”, come ricorda la Carta dei Valori del Volontariato.

I Presidenti di tutte le associazioni, federazioni e reti nazionali del volontariato aderenti alla ConVol esprimono, dunque, fortissima deplorazione per la norma di cancellazione dell’Osservatorio del volontariato e chiedono che il Governo ripristini la normativa precedente.

In riferimento ai commi 6, 7 e 8 dell’articolo 4 del Decreto Legge, che impongono il ricorso alle gare d’appalto per ogni fornitura di servizi alla Pubblica amministrazione, i presidenti chiedono altresì il ripristino dell’attuale normativa che regola il sistema degli affidamenti, e che, concretamente, consente la stipula di convenzioni con le organizzazioni di volontariato e la erogazione di contributi secondo il principio costituzionale di sussidiarietà. Esprimono, su tale questione, la piena disponibilità ad un confronto di merito sul tema, che consenta di tutelare pienamente le esigenze di trasparenza.

 

Roma, 21 luglio 2012