Comunicato Stampa INPS 30 luglio 2010

L’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) sta recapitando una perentoria richiesta in cui chiede di far pervenire, entro 15 giorni dal ricevimento della stessa, tutta la documentazione che attesti lo stato di invalidità e che giustifichi la prestazione di cui è titolare la persona.

È una richiesta assurda e poco civile, impossibile da rispettare (con tutte le preoccupanti conseguenze del caso) tenuto conto del periodo estivo. Molti uffici competenti lavorano a regime ridotto durante il mese di agosto, molte persone possono legittimamente passare le vacanze in compagnia dei propri familiari lontani dall’indirizzo di residenza, altre ancora sono, in casi peggiori, costrette lontane da casa per sottoporsi a cure mediche o specialistiche.

Tra i tanti, il CoorDown segnala due casi emblematici.

Un genitore di una persona con sindrome di Down della Liguria ha preso atto della richiesta al suo rientro da un ricovero in ospedale durato circa un mese, quando i tempi erano ormai scaduti.

Una persona adulta residente in Toscana, non seguita da alcun servizio, aveva consegnato 15 anni fa la documentazione in originale alla Commissione preposta. Non avendo oggi copia di detta certificazione, è costretta a richiederla ex novo, e dunque impossibilitata a presentarla entro i 15 giorni richiesti.

Il CoorDown denuncia l’inciviltà e l’assurdità di questa richiesta e chiede all’INPS che vengano concessi alle persone disabili almeno due mesi di tempo per produrre la documentazione richiesta, così da rispettare i diritti delle persone disabili, anche di quelle con sindrome di Down.

La disonestà dei falsi invalidi va perseguita severamente senza che siano le persone oneste a pagarne le conseguenze.

Ufficio Stampa CoorDown Onlus:

Federico De Cesare Viola

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