CoorDown interviene sull’episodio di discriminazione di Conegliano

«Qualunque atteggiamento discriminatorio è bandito dalla cultura e dal codice etico di Trenitalia, né appartiene al costume, alla sensibilità e alla storia dell’azienda e dei suoi dipendenti, ogni giorno in prima linea nell’assistere tutti i clienti, con cura e attenzione. Trenitalia si scusa quindi con la comitiva dei ragazzi e i loro accompagnatori se hanno percepito comportamenti irrispettosi e offensivi. Se gli approfondimenti confermeranno tali atteggiamenti, Trenitalia non mancherà di sanzionarli, come previsto dalle proprie norme interne».

 

Così le Ferrovie dello Stato, in una nota stampa di lunedì 18 maggio, si sono scusate per lo spiacevole episodio di discriminazione di cui è stato vittima un gruppo di ragazzi con sindrome di Down lo scorso sabato 16 maggio. I ragazzi, di età compresa tra i 24 e i 31 anni e appartenenti alla sezione trevigiana dell’AIPD, si trovavano alla stazione di Conegliano (provincia di Treviso) in fila per i biglietti quando sono stati apostrofati in malo modo da un dipendente di Trenitalia che li invitava a procedere più velocemente nelle operazioni di acquisto (la vicenda è stata raccontata qui da La Stampa).

 

«Il rispetto dei modi e dei tempi di espressione di tutti, anche di chi si muove e agisce con ritmi che ad altri possono sembrare più lenti – commenta Sergio Silvestre, Presidente Nazionale CoorDown Onlus – è una delle condizioni necessarie per costruire una reale cultura della diversità. I progetti di autonomia nei quali tanti ragazzi con sindrome di Down sono coinvolti rappresentano infatti fondamentali momenti di socialità e tappe essenziali nella crescita personale e nella conquista di una vera indipendenza. Tra queste importanti esperienze non può mancare la possibilità di viaggiare e di conoscere nuovi luoghi».

 

CoorDown Onlus apprezza la tempestiva presa di posizione di Trenitalia che ha ufficialmente stigmatizzato il grave episodio e si augura che le indagini interne avviate dai vertici dell’azienda contribuiscano a chiarire tutti gli aspetti dell’accaduto e ad accertare le reali responsabilità.

 

«Nella società di oggi sono stati fatti molti passi avanti sul tema dell’integrazione e del rispetto delle disabilità ma la strada verso la piena e completa inclusione delle persone con sindrome di Down – prosegue Silvestre – è molto lunga, così come ci appare ancora inespressa la possibilità per tanti ragazzi, solo perché con un cromosoma in più, di poter esercitare i propri diritti come chiunque altro, anche nel banale acquisto di un titolo di viaggio. Sono proprio questi i temi che ci stanno a cuore e per i quali continueremo a lavorare ogni giorno».