IN RISPOSTA A TRUMP. COORDOWN: “RESISTEREMO. CONTINUEREMO A COSTRUIRE UNITI UN MONDO PIÙ EQUO E INCLUSIVO”
Dall’insediamento a oggi, Trump ha deciso di interrompere e ostacolare i programmi di diversity equity e inclusion – DEI e di attaccare frontalmente tutte le categorie di persone marginalizzate. Ne mancava solo una: la disabilità. Ci chiedevamo quando sarebbe arrivato il nostro turno. Non abbiamo dovuto aspettare molto!
Donald Trump ha preso di mira e fatto bersaglio di propaganda chiunque rappresenti una diversità che non rientra nella sua visione del mondo: ha dichiarato guerra a tutte le persone immigrate senza documenti regolari, parlando di deportazioni di massa e limitando fortemente il diritto asilo. Ha promesso di limitare i diritti sessuali e riproduttivi delle donne. Ha cancellato programmi di supporto alla salute globale per malati di AIDS e persone HIV positive, ha deciso di tagliare programmi di diritto alla salute per milioni di persone povere e vulnerabili negli stessi Stati Uniti. Ha colpito la comunità LGBTQ+ colpendo il riconoscimento delle identità di genere e smantellando politiche di inclusione in ogni istituzione statale. Ha tolto il sostegno e licenziato i dipendenti federali coinvolti in programmi di diversità e ai loro progetti. Ha negato il ruolo delle politiche ambientali, uscendo dagli Accordi di Parigi per il clima e rigettando le preoccupazioni di chi lotta per un mondo sostenibile. Ha sminuito chi combatte per la giustizia sociale, etichettando attivisti pro-Palestina e sostenitori dei diritti dei migranti come una minaccia alla sicurezza nazionale.
Oggi, l’ultimo capitolo di questa escalation: le persone con disabilità.
Dopo l’incidente aereo a Washington che ha coinvolto un volo di linea civile e un elicottero militare provocando 67 vittime, Trump ha insinuato – senza alcuna prova e prima che iniziassero le indagini – che la colpa sia delle politiche di diversità e inclusione della Federal Aviation Administration (FAA), l’ente preposto alla sicurezza aerea. Secondo lui, l’assunzione di persone con disabilità comprometterebbe la sicurezza.
Trump ha dichiarato: “Biden e Obama hanno assunto come controllori di volo persone non qualificate e con disabilità fisiche e psichiche”.
La scelta di usare la disabilità come caprio espiatorio, additare intere categorie di persone come causa di un evento gravissimo e doloroso, non è causale. Fa parte di una strategia consapevole e esplicitamente diretta a annullare conquiste e diritti, frutto di anni di battaglie delle persone con disabilità. La disabilità non è un errore del sistema da cancellare.
Martina Fuga, Presidente CoorDown spiega che “Queste dichiarazioni non sono soltanto scioccanti, disumanizzanti e discriminatorie: rappresentano un pericoloso passo indietro, un segnale che rischia di consolidare pregiudizi ancora radicati in chi crede che la disabilità sia un limite piuttosto che una risorsa, e che l’inclusione sia un’ideologia che minaccia la meritocrazia e la qualità del lavoro. Dietro queste parole c’è una visione distorta di meritocrazia, che ignora i dati e le ricerche: le persone con disabilità che lavorano nelle istituzioni, come in ogni altro ambito, vengono selezionate e impiegate in base alle competenze, alle qualifiche e al rispetto di standard rigorosi”.
Le persone con disabilità, tutte le disabilità, insieme alle loro famiglie e comunità non accetteranno passivamente che il mondo venga disegnato da pochi per pochi. Resisteremo. È il momento di unire le nostre voci, di non indietreggiare nonostante il dolore e la rabbia. CoorDown insieme a tantissime realtà, associazioni, reti sarà in prima linea a costruire e affermare un mondo più giusto, più equo e più inclusivo.
